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IL MAESTRO E LE SUE DISCEPOLE:
UN RAPPORTO VITALE

Atti del Seminario internazionale
su "Gesù, il Maestro"
(Ariccia, 14-24 ottobre 1996)

di Regina Cesarato pddm

 

III. La predicazione di don Alberione
alle Pie Discepole del Divin Maestro (1946-1971)

1. In prospettiva

Nella prospettiva di una conclusione provvisoria mi sembra importante richiamare alcune tematiche che si precisano nella predicazione del Fondatore alle Pie Discepole riguardo al Divin Maestro e che sono altrettante piste di ricerca:

  1. Gesù è "il Maestro" nell’Eucaristia
  2. In dimensione trinitaria
  3. L’Anno Liturgico
  4. Una vita impastata di Gesù Maestro Via, Verità e Vita.
  5. Il metodo Verità, Via, Vita
  6. Il cammino dell’unificazione interiore
  7. Il Divino Maestro in relazione all’Apostolato eucaristico, sacerdotale e liturgico.

Analizzando in modo sinottico le Costituzioni delle Figlie di San Paolo del 1944 e le prime Costituzioni delle Pie Discepole del Divin Maestro del 1947 si può notare come sia comune, per esempio nel caso della formazione delle novizie, un richiamo all’amore a Gesù Maestro che però subito si specifica per le Pie Discepole in rapporto al mistero eucaristico.

La Congregazione che aveva recentemente ottenuto dalla Santa Sede una configurazione giuridica propria in rapporto alle Figlie di San Paolo viene indicata in modo sintetico come «famiglia religiosa di vita ritirata dedita all’adorazione e all’apostolato sacerdotale e liturgico: tutta di Gesù Maestro presente nel mistero eucaristic,(55) perché "tutto dobbiamo impetrare, con l’anima eucaristica di Maria, da Gesù Divin Maestro presente nell’Ostia sant,(56) Redentore, Salvatore, Riparatore, Gran Sacerdote e Maestro dell’umani.(57)

In questa visuale aperta sull’umanità Don Alberione fa memoria di un fatto interessante del 1908 quando un giorno, durante una lezione di storia ecclesiastica che lui faceva ai chierici nel seminario di Alba, ha presentato la situazione del mondo provocando vivissima impressione sui giovani chierici che l’ascoltavano tanto da unirsi in preghiera perché «venisse istituita nella chiesa una famiglia religiosa che si dedicasse alla preghiera per ottenere che l’umanità accolga, ascolti, ami Gesù Maestro e Salvator.(58)

Si tratta di rivivere un elemento fondante dell’esperienza del giovane Alberione, fatta nella notte di adorazione che divise i due secoli, quando, tra l’altro, comprese in modo nuovo la parola evangelica del Venite ad me omnes (Mt 11,25-27): questo affidò, come intenzione all’adorazione eucaristica delle Pie Discepole.(59)

L’Eucaristia è la grande cattedra del Divino Maestro ed è essenzialmente frequentando assiduamente questa scuola che le Pie Discepole vengono conformate al mistero del Signore. Diceva Don Alberione nel 1947: «Devo dirvi una cosa che non devo assolutamente omettere o dimenticare. La virtù vostra, l’andamento vostro spirituale, voi lo dovete prendere dal Tabernacolo; voi dovete modellare la vostra vita su quella del Maestro Divino il quale dimora nel santo Tabernacolo. Le virtù del Vangelo si continuano e si ripetono qui: nell’Eucaristia. [...]. La Pia Discepola deve imparare a modellare la sua virtù dalle lezioni che impara dal Tabernacolo, più che da ogni altro libro o metod.(60) E ancora, in un’altra occasione: «Voi dovete essere persone dedicate, perdute, totalmente consacrate al Maestro Divino, per farlo conoscere, amare, servire, glorificar.(61)

La modalità più semplice per assimilare il mistero totale di Cristo è indicata da Don Alberione nel vivere l’Anno Liturgico,(62) a gloria della SS.ma Trini.(63) Si tratta delle intuizioni più profonde e feconde del Fondatore.

Alla proposta del Divino Maestro "totale" corrisponde, infatti, una proposta formativa integrale che tocchi e trasformi tutta la persona: mente, volontà e cuore in modo che «tutta la vita è conformata, non solo, ma è impastata, è vissuta in questo amore a Gesù Maestro Via, Verità e Vita... è proprio secondo l’espressione che si dice nella professione: uniformare la mia vita alla presenti Costituzioni che sono così e sono così le Costituzioni di tutte le Famiglie Paolin.(64)

Si tratta di una proposta di cristificazione: «Se fosse vero, se potessimo ottener questo: che tutte le Pie Discepole avessero i pensieri, i sentimenti, i voleri, i desideri di Gesù! Allora tutto del Divin Maestro, non di titolo, non per stamparci sopra un bel nome, ma perché davvero si vive così. Che fioritura di anime! Come starebbe bene Gesù tra le Pie Discepole! Allora il titolo del Divin Maestro sarebbe non solo messo sulla carta, ma sarebbe vissuto. Io sono di Gesù. Io sono con Gesù e Gesù è mio. Quando non ci siano più discordanze fra noi e Gesù, né discordanze di pensieri, né discordanze di sentimenti, né discordanze di voler.(65)

Infatti anche nel 1960 Don Alberione ribadiva alle Pie Discepole: «Non una perfezione qualunque, ma la perfezione chiesta dalla Pia Discepola, quella delle Costituzioni. Non un’altra spiritualità, non imitare quello che fanno altre suore di altri Istituti. [...] No, c’è un solo metodo per la Pia Discepola di Gesù Maestro: di vivere il Maestro. E non è un metodo, è il metodo perché la vita vostra non va appresso a una spiritualità che può chiamarsi domenicana, francescana e mettiamo (ne enumerano una ventina, eh!) carmelitana, ad esempio. No. Il vostro metodo è vivere Gesù Cristo Maestro Via, Verità e Vita. E non ce n’è altro per nessuno. [...] Mi hanno proposto di far dei libri per orientare la spiritualità. Sì, se fate conoscere Gesù Maestro Via, Verità e Vita, allora sì. Quindi non lasciamoci distrarre, andiamo sulla via retta».(66)

Il Fondatore ha insistito continuamente perché nell’adorazione eucaristica le Pie Discepole seguissero il metodo verità-via-vita(67) e così nella formazione e nell’apostolato.(68) È un modo di ottenere che tutta la Famiglia Paolina viva in questo spirito, desiderio che sembra assillare particolarmente il cuore del Fondatore al tramonto della sua vita terrena,(69) giunto com’era alla sua sintesi vitale racchiusa nel per Ipsum et cum Ipso et in Ipso e nel vivit vero in me Christus.(70)

Tale processo di identificazione trasformante con il Divino Maestro richiede un clima di grande profondità spirituale nella preghiera e nell’apostolato, precisando che l’apostolato della Pia Discepola è tutto concentrato sulla presenza del Divin Maestro nell’Eucaristia, nel Sacerdozio e nella Chiesa. (torna al sommario)

2. Abbozzo di un indice analitico dell’APD

Dei moltissimi riferimenti al Divin Maestro Via, Verità e Vita e alla realtà del discepolato nella predicazione di Don Alberione alle Pie Discepole, registrata su nastro magnetico e poi fedelmente trascritta e pubblicata è stato preparato il primo abbozzo di un indice analitico all’APD sul tema che stiamo trattando.(71)(torna al sommario)

Conclusione

Tentando una sintesi riguardo alla riflessione su Gesù Cristo Maestro in riferimento alla nostra congregazione di Pie Discepole del Divin Maestro riporto un testo di Don Alberione :

«Discepole di Gesù Maestro il che significa volere stare alla scuola del Maestro Divino. Ma è una scuola la quale non è come tutte le altre scuole. Le altre scuole insegnano scienze umane, i maestri danno una qualche spiegazione e si può dire che in generale si riducono a istruire la mente. Nella scuola del Maestro Divino invece, vi è l’istruzione della mente, sì, ma su verità soprannaturali, divine e insieme vi è la riforma della vita, il cambiamento di vita perché sia uniformata alla vita di Gesù Cristo. Egli è la restaurazione del cuore, dei sentiment.(72) (torna al sommario)

 

           Gesù Il Maestro, ieri, oggi e sempre

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