03
Ven, Mai

Fr Mario Celestino Rizzo

ITA - ESP - ENG

Alle ore 7,15 (locali) di oggi, 26 maggio 2011, nell’infermeria della Comunità di Casa Madre di Alba, il Divin Maestro ha chiamato al premio eterno il nostro fratello Discepolo FR. MARIO CELESTINO RIZZO, 94 anni di età, 79 di vita paolina, 73 di professione religiosa.

Fratel Celestino proveniva dalla terra pugliese, dove è nato il 3 marzo 1917, ad Alesano (Lecce). Entra in Congregazione ad Alba il 12 febbraio 1932, presentato dal parroco che aveva letto della giovane istituzione fondata da don Alberione su Vita Pastorale. Ad Alba trascorre i primi anni di formazione, impegnato nel reparto di composizione, in portineria e alle macchine piane. A Roma emette la prima professione il 7 aprile 1938, al termine dell’anno di noviziato, e ad Alba la professione perpetua il 20 marzo 1944, in piena guerra. Alba sarà la comunità dove fratel Celestino impegnerà tutte le sue “sante industrie” per il resto della sua lunga vita: ancora alle macchine piane (fino al 1955), nel reparto di legatoria (1955-1972) e, dal 1972 finché ha potuto, nella spedizione di Famiglia Cristiana.

Agenda Paolina

3 mai 2024

Festa dei Ss. Filippo e Giacomo, apostoli (rosso)
1Cor 15,1-8a; Sal 18; Gv 14,6-14

3 mai 2024

* Nessun evento particolare.

3 mai 2024SSP: Fr. Giuseppe Ronconi (2006) - D. Giuseppangelo Mastrandrea (2020) • FSP: Sr. M. Armanda Beghelli (2015) - Sr. M. Anselmina Piquit (2018) • IMSA: Monica Barillo (2021).

Pensiero del Fondatore

3 mai 2024

Gesù prega perché gli apostoli siano santi, essi si distinguano bene dal mondo, non abbiano, cioè, più i pensieri del mondo, i sentimenti dei mondani, né le parole, né le azioni di coloro che seguono il mondo (APD56, 282).

3 mai 2024

Jesús ora para que los apóstoles sean santos, que se distingan bien del mundo, es decir, que dejen de tener los pensamientos del mundo, los sentimientos de los mundanos, ni las palabras, ni las acciones de los que siguen al mundo (APD56, 282).

3 mai 2024

Jesus prays that the apostles be holy, that they distinguish themselves well from the world, that is, that they no longer have the thoughts of the world, the sentiments of the worldly, nor the words, nor the actions of those who follow the world (APD56, 282).