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PROPOSIZIONI *
(affidate al
Governo generale per la redazione del documento finale)
Atti del Seminario
internazionale
su "Gesù, il Maestro"
(Ariccia, 14-24 ottobre 1996)
I. LE FONTI
1. Lilluminazione originale del Fondatore (Venite ad me omnes) è stata una esperienza fondamentale che viene proposta a tutta la FP: la Persona del Maestro Divino e la convinzione di avere una missione da compiere a favore dei suoi contemporanei è stata la forza che ha spronato e orientato tutta la sua vita e attività.
2. Nonostante lambiguità che può comportare il termine "maestro", dobbiamo assumere e vivere il Maestro Divino da autentici discepoli e presentarlo in modo convincente nella sua singolarità a partire dai fondamenti biblici, storico-carismatici e dalla teologia contemporanea.
3. Gesù si presenta come "maestro" facendosi servo, accompagnando i suoi come Buon Pastore, stabilendo un rapporto vitale con i discepoli, dando per tutti la sua vita, rimanendo sempre con loro. Nel modello Paolo, discepolo esemplare del Maestro Divino, la FP scopre anche la dimensione di lotta e di croce che si concreta nella fatica e sollecitudine per tutti i popoli.
II. Dono alla FAMIGLIA PAOLINA discepolato
4. lintegralità della persona di Gesù Cristo il Maestro VVV risulta essere l"anima comune" della FP, sorgente e ragione dessere di unità nella pluralità degli Istituti, quindi garanzia e criterio di verifica del cammino di unità che lintera FP compie nei suoi vari Istituti.
5. Le varie Istituzioni fondate da Don Alberione e così pure le devozioni della FP hanno come meta finale la consegna del Cristo totale a tutti.
6. Primo, irrinunciabile compito della FP, è la conformazione al Maestro, che sgorga come risposta damore allamore preveniente del Padre e si attua in una crescita continua. È assimilazione vitale, intesa come adesione al Maestro sul piano della fede, della vita e dellapostolato fino alla identificazione con Cristo o "cristificazione": divenire "alter Christus, alter Magister".
7. Poiché la meta della conformazione al Maestro Divino è "fino a che Cristo si formi in noi", il Paolino cura la sua formazione integrale permanente vivendo in atteggiamento di continua conversione, avvalendosi per questo anche della direzione spirituale.
8. La pastorale vocazionale paolina è una proposta finalizzata alla missione del Paolino quale uomo di comunicazione. Egli presenta la missione paolina come una realizzazione entusiasmante, globale e integratrice, per la quale merita la spesa di consegnare tutta la vita.
9. Occorre che i nostri formatori abbiano una formazione adeguata e che partecipino direttamente nellapostolato.
III. SPIRITUALITÀ PER LA MISSIONE
10. Apostolo è colui che si è fatto discepolo del Maestro per essere in grado di darlo agli uomini. Ogni Paolino/a è maestro nella misura in cui, alla luce di Cristo Maestro, serve e dà la vita nelladempimento della sua missione al servizio degli uomini suoi contemporanei.
11. È inseparabile la connessione tra spiritualità e missione. Dividere queste due realtà è tradire leredità carismatica del Fondatore e misconoscere il rapporto Maestro-discepolo che ci offre il Vangelo. Dal Maestro Divino dobbiamo cogliere, oltreché linseparabilità tra spiritualità e missione, la contemporaneità.
12. Il nostro apostolato ha in Cristo la sua origine, il suo oggetto o finalità, e anche la sua modalità o metodo.
IV. Inculturazione
13. Assumendo il contenuto del Cristo totale (il Maestro), secondo le formulazioni del Vaticano II, della Evangelii nuntiandi e della Redemptoris missio, rinsaldare lunificazione e lintegralità del Paolino e la realizzazione della nostra missione con un metodo pastorale adeguato ai nuovi tempi e alle nuove tecniche comunicative, rispondendo in tal modo alle esigenze degli uomini di oggi.
14. Non solo una rinnovata comprensione del Cristo Maestro permette alla FP di entrare con una spiritualità adeguata nella comunicazione del 2000, ma anche la missione della "nuova evangelizzazione" nella cultura di comunicazione può trovare la verità, la via e la vita che si accordano con il pluralismo, la libertà e la progettazione, vissute nella multimedialità e nellinterattività.
15. Il servizio di evangelizzazione (quale risposta alla chiamata di Cristo Maestro), il Paolino lo realizza nella cultura della comunicazione, attuandolo con spirito pastorale (di adattamento cioè ai vari ambienti di inculturazione) e quindi con visione di futuro.
16. Nel nostro impegno di interpretare oggi leredità carismatica-alberioniana, dobbiamo puntare sempre ad una fedeltà creativa, con una assimilazione profonda del passato, in vista di una rinnovata espressione aperta al futuro. "Il progetto di inculturazione di Cristo Maestro VVV è il progetto dellevangelizzazione della FP per il 2000".
* Le proposizioni presentavano questo schema:
Introduzione. Motivo e cronistoria del Seminario. Gesù Maestro: il grande bisogno dellumanità alle porte del Terzo Millennio.
"Per me vivere è Cristo..." (Fl 1,21)
1. Il Maestro Divino nellesperienza personale e nellinsegnamento di Don Alberione. La sintesi vitale in Don Alberione. Lintuizione del Fondatore. Fondamento biblico (Vangelo e Paolo).
"Siamo figli, e anche eredi di Dio, coeredi di Cristo" (Rm 8,17)
2. Fondamento ed eredità per la Famiglia Paolina: "Non ho né oro né argento, ma vi dono quello che ho: Gesù Cristo Via, Verità e Vita". Unità nella molteplicità: una Famiglia che comunica oggi il dono ricevuto.
"Dimenticando il passato e protendendomi verso lavvenire, mi lancio verso la meta... in Cristo Gesù" (Fl 3,13-14)
3. Il processo del discepolato in Cristo Maestro. La fedeltà dinamica alla proposta del Fondatore.
"Mi sono fatto servo di tutti per guadagnare il maggior numero" (1Co 9,19)
4. La Famiglia Paolina alla Scuola del Maestro Divino nella cultura della comunicazione. La sfida dellinculturazione e della pastoralità. La Famiglia Paolina verso il nuovo Millennio. (torna al testo)
Gesù Il Maestro, ieri, oggi e sempre
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