Home page | Alberione | Famiglia Paolina | Società San Paolo | Ricerca | E-mail

GESÙ, IL MAESTRO   IERI, OGGI E SEMPRE
La spiritualità del Paolino comunicatore

Atti del Seminario internazionale su "Gesù, il Maestro" (Ariccia, 14-24 ottobre 1996)

Documento del Governo generale
a conclusione del Seminario internazionale
su "Gesù, il Maestro"

 

0. INTRODUZIONE

0.1. Seminario all’insegna di Cristo Maestro

Il VI Capitolo generale (1992) ha stabilito: "Il Governo generale promuova un Seminario su "Gesù, il Maestro", sviluppandone le implicazioni sulla spiritualità del Paolino comunicatore" (Atti e Documenti, p. 65). Questa indicazione esplicitava la 1ª Priorità, che impegnava la Congregazione a "plasmare vitalmente il Paolino come uomo di comunicazione, sull’esempio dell’Apostolo Paolo, orientando la sua formazione alla missione specifica, nell’ascolto assiduo del Dio comunicatore, Parola ed Eucaristia, all’interno della storia e nella fedeltà dinamica alla spiritualità ereditata dal Fondatore" (Atti, ivi).

Il Capitolo tracciava in tal modo le coordinate del Seminario: il Paolino comunicatore ha come modello l’Apostolo Paolo; vive e opera in comunicazione con Dio, Parola e Eucaristia, e in comunicazione con gli uomini della storia; è animato da una spiritualità missionaria, che realizza l’indissolubilità dei due massimi comandamenti: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente; amerai il prossimo tuo come te stesso" (Mt 22,37.39). Come battezzato, il Paolino accoglie l’insegnamento del Cristo che indica nell’amore a Dio e al prossimo i due comandamenti sui quali "poggiano tutta la Legge e i Profeti" (Mt 22,40); come consacrato per la missione di evangelizzare con i moderni mezzi della comunicazione, il Paolino deve vivere una sintesi armonica tra la comunione con Dio (spiritualità) e l’amore al prossimo (missione). (Sommario)

0.2. Un’eredità da sviluppare

La fedeltà al Fondatore non può essere che dinamica, e questa richiede anzitutto una ricerca documentata, uno studio attento e una profonda assimilazione di quanto Don Alberione ha vissuto e trasmesso mediante il titolo e la "devozione" di "Cristo Maestro Via, Verità e Vita". Si tratta, infatti, dell’eredità centrale del carisma paolino, del quale bisogna prendere coscienza con gratitudine: "Siamo riconoscenti alla Provvidenza di Dio che ci ha concesso l’immensa ricchezza di capire meglio Gesù Cristo. Accettiamo ciò che è d’obbligo, ciò che costituisce lo spirito, l’anima dell’Istituto: cioè vivere la devozione a Gesù Maestro Via, Verità e Vita. [...] Ora il volere di Dio, l’acquistare veramente lo spirito paolino consiste in questo, che è l’anima della Congregazione. [...] Non è una bella espressione, non è un consiglio: è la sostanza della Congregazione; è essere o non essere Paolini" (PrDM 72-73).

Don Alberione precisa il senso di "devozione" a Cristo Maestro: "Tale devozione non si riduce alla semplice preghiera o a qualche canto, ma investe tutta la persona. [...] La nostra devozione al Maestro Divino si deve imparare per poi applicarla al lavoro spirituale, allo studio, all’apostolato e a tutta la vita religiosa. [...] Si è tanto più Paolini quanto maggiormente si vive di questo spirito e in questo spirito" (Ivi 80).

Nella "devozione" a Cristo Maestro Via, Verità e Vita, Don Alberione indica dunque la "sostanza della Congregazione" e lo specifico dello "spirito paolino".

La fedeltà dinamica alla spiritualità ereditata dal Fondatore esige conseguentemente dai Paolini, di ogni epoca storica, che la conoscenza e la messa in pratica del passato siano integrate con l’apertura alle necessità del presente. L’attualizzazione della spiritualità si innesta sulla più vasta fedeltà creativa che investe tutti gli aspetti del carisma. Don Alberione stesso parla di quest’evoluzione in termini di "aggiornamento": "L’aggiornamento sta nel far rivivere tutto lo spirito dei Fondatori ed i principi e le regole delle Costituzioni ma nello stesso tempo considerare i bisogni e le circostanze odierne, per le applicazioni e le interpretazioni necessarie" (San Paolo, novembre 1950).

La fedeltà dinamica è dunque la versione attuale dell’aggiornamento descritto da Don Alberione: una conoscenza viva del passato che produce un’adeguata creatività nel presente in vista del futuro. (Sommario)

  Segue: Cristo Maestro nell'esperienza... 

Torna al sommario del documento

Sommario
Indice | Presentazione | SigleIntroduzione  | Proposte per l'animazione

Home page | Alberione | Famiglia Paolina | Società San Paolo | Ricerca | E-mail