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«AL CENTRO STA GESÙ CRISTO
VIA, VERITÀ E VITA»

Sintesi delle relazioni del Seminario
sulla spiritualità della Famiglia Paolina (1984)

Atti del Seminario internazionale
su "Gesù, il Maestro"
(Ariccia, 14-24 ottobre 1996)

di Antonio F. da Silva ssp

 

I. Contestualizzazione
della vita e dell’opera
di don Alberione

Durante i lavori di preparazione del Seminario sulla Spiritualità della Famiglia Paolina, incentrata in Cristo Via, Verità e Vita, ben presto si è costatata la necessità di aprirne i lavori con un contributo mirante alla contestualizzazione della vita e dell’opera di Don Alberione. (torna al sommario)

1. Ambiente storico socio-culturale dell’opera di Don Alberione (pp. 19-64)

Come avvio al discorso di contestualizzazione don Luigi Giovannini ssp ha presentato una relazione sull’"Ambiente storico socio-culturale dell’opera di Don Alberione", suddivisa in cinque punti: Don Alberione e la storia; ambiente politico-economico-sociale; ambiente culturale-editoriale-massmediale; ambiente religioso generale; ambiente religioso particolare.

Per don Giovannini il discorso dell’ambiente di Don Alberione è un discorso storico-culturale, ed è necessario distinguere una "grande" storia, quella dei grandi uomini e dei grandi avvenimenti, che emerge e influisce sulla storia "minore", addirittura su quella privata, che ne resta segnata. E puntualizza il fatto che la prima è spesso la somma delle migliaia e migliaia di storie private. (torna al sommario)

2. Elementi per la fisionomia di un fondatore: don Alberione e i suoi istituti (pp. 65-137)

Una volta tracciato il quadro generale, considerando l’ambiente socio-culturale-religioso, don Giancarlo Rocca ssp tratteggia in modo puntuale la principale caratteristica di Don Alberione, che è quella di essere "uno dei fondatori più prolifici nella storia della vita religiosa" e svolge il suo lavoro in tre parti.

Nella prima presenta una visione generale delle fondazioni di Don Alberione, prendendo in considerazione il sorgere e la crescita degli istituti della Famiglia Paolina; le fondazioni aiutate da Don Alberione; la chiusura del periodo fondazionale.

Nella seconda parte tratta la questione del carisma degli istituti paolini e la loro organizzazione all’interno della Famiglia Paolina.

Nella terza parte approfondisce la tipologia del fondatore applicata a Don Alberione, concentrandosi sulla questione del carisma. (torna al sommario)

3. La Parola di Dio e Don Giacomo Alberione (pp. 138-156)

Delineato il contesto storico in cui è vissuto Don Alberione e la sua fisionomia di fondatore della Famiglia Paolina, per poter studiarne l’eredità cristocentrica centrata in Gv 14,6 era importante presentare il suo rapporto con la Parola di Dio.

Don Rafael Castañeda ssp preparò per il Seminario una relazione in tre parti: 1) la ricerca biblica all’alba di questo secolo; 2) il magistero biblico moderno; 3) l’esperienza biblica di Don Alberione. In vista della pubblicazione rielaborò il suo contributo in quattro punti: 1) l’itinerario personale della Parola in Don Alberione; 2) i "testi biblici preferiti" dal Servo di Dio Don Alberione; 3) l’esegesi sapienziale di Don Alberione; 4) il contributo esegetico di Don Alberione.

Don Castañeda si propone di applicare allo studio di Don Alberione lo stesso criterio che il Fondatore consigliava per la conoscenza di san Paolo: "Lo spirito di san Paolo si rileva dalla sua vita, dalle sue lettere, dal suo apostolato" (AD 94), affermando inoltre che l’articolata interpretazione della Sacra Scrittura si compie non solo ad opera degli "specialisti dell’esegesi scientifica" ma anche grazie a quel "colossale coro di ascoltatori, ricercatori e comunicatori di esperienze umane e religiose", costituito da poeti, pittori, scultori, scrittori, musicisti e fondatori religiosi. (torna al sommario)

4. L’opera omnia di Don Alberione: proposta di un metodo di lettura e di interpretazione (pp. 157-173)

Don Angelo Colacrai ssp svolge il tema richiamando l’importanza e la necessità di avere un’Opera Omnia di Don Alberione e di superare i vari tipi di approcci parziali per arrivare ad una lettura con il criterio della "totalità".

Indica poi i due principi ispiratori della sua lettura: 1) Don Alberione come unico fondatore di tutta la Famiglia Paolina; 2) Il superamento di una fedeltà statica, che significa uniformità, conformismo, per cercare una fedeltà di tipo dinamico.

E riassume così il suo pensiero riguardo al tema del Seminario: «La finalità del nostro approccio, che potremmo a questo punto descrivere come "storico-critico", è quella di scoprire ciò che è sempre valido di Don Alberione in quanto trascende il suo spazio geografico e il suo tempo storico. Scoprire ciò che è valido, per noi oggi, anche per quanto riguarda la nostra spiritualità, centrata in questo convegno su Gv 14,6 interpretato da Don Alberione». (torna al sommario)

Segue: Il Cristo Via, Verità e Vita, centro della visione alberioniana

 

           Gesù Il Maestro, ieri, oggi e sempre

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