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Dom., Abr.

Alle ore 20.40 (ora locale) di martedì 20 febbraio 2024 è deceduto nell’infer­meria di Roma a causa di una neoplasia

FRATEL VALENTINO VAGLIETTI
73 anni di età, 62 di vita paolina, 54 di professione

Fratel Valentino nasce a Verdello (Bergamo) il 9 settembre 1950, il primo di tre figli, due fratelli e una sorella, dai genitori Giuseppe e Romana Daminelli. Entra nella comunità di Cinisello Balsamo l’8 settembre 1961, inizia il Noviziato il 20 agosto 1967, emette la Prima professione religiosa l’8 settembre 1969, assumendo il nome di Maurizio, e si consacra definitivamente con la Professione perpetua l’8 settembre del 1976.

Dopo la Professione perpetua, Valentino viene inserito nella comunità di Firenze, nell’agenzia della Sampaolo Film, ed è stato – secondo l’espressione dell’allora Superiore che lo accolse in questo apostolato – “una vera benedizione” per l’amore che aveva per questo lavoro, per la precisione e pazienza con cui lo svolgeva e anche per il suo operare silenzioso, “senza far chiasso”, come pure per la sua bella presenza in comunità dove riusciva ad essere amico con tutti.

Nel 1990 entra a far parte dello SPICS (Studio Paolino Internazionale della Comunicazione Sociale) dove è impegnato nei servizi generali, nei laboratori esperienziali e nella pubblicazione in internet dei contenuti delle riviste della Provincia Italia. Nel 2011 viene eletto Consigliere e Segretario provinciale. Dal 2015 si dedica alla digitalizzazione dell’Archivio della Curia provinciale e nello stesso anno si trasferisce a Milano per operare nell’area digital e multimediale. Nel 2019 è richiamato a Roma come Segretario provinciale, servizio che continuerà anche quando nel 2021 verrà eletto Consigliere provinciale. Negli ultimi tempi la malattia gli ha fatto sperimentare un lungo calvario che lo ha portato nelle braccia del Padre.

«Valentino – dice un confratello – è stato un vero amico, riservato e attento. Impegnato a livello religioso e apostolico. Non era di molte parole, temeva quasi di disturbare, ma sapeva essere accogliente e di buona compagnia. Con lui ho condiviso, negli anni, preoccupazioni, sogni, desideri, legati alla missione paolina. Negli anni trascorsi allo SPICS è stato di una dedizione totale, cercando di partecipare le sue conoscenze agli studenti e stimolandoli nella creatività». 

Valentino amava molto la vocazione del discepolo paolino, era silenzioso ma molto operativo: a suo tempo ha curato il passaggio delle registrazioni audio del Fondatore dai nastri “geloso” al digitale, come pure ha curato la parte fotografica del Fondatore. Partecipava sempre agli incontri periodici che alcuni Discepoli del Divin Maestro regolarmente organizzano. La sua riservatezza non era né timidezza, né ritrosia, bensì discrezione: era di compagnia e di una compagnia anche piacevole.

Un altro confratello confida: «Sono sempre stato edificato dalla sua serietà e compostezza, grande laboriosità ed esattezza in tutto, amore generoso e sincero per l’Apostolato, per svolgere il quale non trascurava, certamente con fatica ma anche con gioia, di aggiornarsi continuamente. Vivendo con lui in comunità ho potuto constatare come la grande qualità del suo impegno avesse una chiara scaturigine: la cura della sua vita interiore. Dalla relazione col Maestro Divino ha attinto abbondante ricchezza di grazie che ne ha anche determinato quella mitezza e gentilezza del tratto che lo distingueva come religioso veramente compìto. Riservato, sobrio ed equilibrato nei gesti e nei comportamenti non era immune da una sempre intelligente ironia che mostrava di tanto in tanto accennando un simpatico sorriso. Ci mancherà molto».

Fratel Valentino ci lascia un bell’esempio di discepolo del Divin Maestro come intendeva il Fondatore: umile, silenzioso (anche per la innata timidezza), molto fedele ai suoi impegni apostolici. Il tutto ben fondato su una solida vita spirituale, che alimentava con abbondante preghiera: fedelissimo alle pratiche di pietà e alla preghiera in genere. Anche nel corso del lungo periodo passato in infermeria, quando poteva scendere qualche volta in cortile lo si vedeva immancabilmente con la corona del rosario in mano. Certamente per questi motivi godeva della fiducia non solo dei confratelli, ma anche dei superiori, che lo hanno chiamato più volte ad incarichi di fiducia e responsabilità.

Il Signore accolga questo nostro fratello nella gioia e pace del suo regno, mentre chiediamo a lui di intercedere per numerose e sante vocazioni di fratelli Discepoli nella nostra Congregazione.

 

Roma, 21 febbraio 2024                                   

Don Vito Spagnolo, ssp


Il funerale verrà celebrato giovedì 22 febbraio alle ore 9.30 nella Sottocripta della Basilica Regina degli Apostoli. Per sua richiesta, il suo corpo verrà cremato e i resti riposeranno nel cimitero di Verdello (Bergamo). 

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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* FSP: 1994 a Santiago de los Caballeros (Rep. Dominicana).

28 abril 2024SSP: D. Vincenzo Mancardi (1973) - D. Luigi Ranieri (1982) - D. Sergio Costamagna (1993) - D. Giovanni Turco (2007) - D. Nicola Baroni (2019) • FSP: Sr. Margherita Boetti (1979) - Sr. Ester Innocenti (2003) - Sr. Cristina Pieri (2010) • PD: Sr. M. Agape Saccone (2008) - Sr. M. Carlina Cadavid Velásquez (2021) • IGS: D. Angelo Noto (1988) - D. Ennio Ori (2009) - D. Vincenzo Giunta (2016) • IMSA: Amelia Aguirre (2009) - Leonila Ricafort (2022) • ISF: Paola Taormina (2017) - Vincenzina Cardoni Mazzanti (2018).

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Amare, poiché Dio è amore e quindi dove c’è carità, c’è l’amore che è Dio e dove non c’è la carità, non c’è l’amore, perché l’amore è Dio. Allora adesso: esame sopra la carità vicendevole (APD56, 264).

28 abril 2024

Hay que amar, porque Dios es amor y por tanto donde hay caridad hay amor que es Dios y donde no hay caridad no hay amor, porque el amor es Dios. Ahora pues: examinémonos sobre la caridad recíproca (APD56, 264).

28 abril 2024

Love, because God is love and therefore where there is charity, there is love, which is God. And where there is no charity, there is no love, because love is God. So now: examination on mutual charity (APD56, 264).