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Qui., Mar.

Nel tardo pomeriggio del 25 gennaio, festa della Conversione dell’Apostolo Paolo, è stato inaugurato l’Anno vocazionale della Famiglia Paolina a Roma con una celebrazione eucaristica concelebrata nel Santuario Regina degli Apostoli. La Messa è stata presieduta dal Superiore generale della Società San Paolo, don Valdir José De Castro, ed è stata animata dalle suore Apostoline, con l’aiuto dei novizi paolini e delle juniores paoline, che hanno accompagnato l’offertorio con un elegante ballo. Erano presenti, oltre alle Superiori generali delle congregazioni femminili, anche una nutrita rappresentanza dei vari rami della Famiglia Paolina e numerosi parrocchiani.

Nella sua omelia don Valdir, ricordando il recente Sinodo sui giovani al quale ha personalmente partecipato, ha ricordato come oggi la Chiesa è carente, soprattutto rispetto ai giovani, di ascolto e ha battuto sul tasto della “relazione” come atteggiamento imprescindibile per trasmettere la fede: «Questa constatazione spinge la Chiesa ad assumere un “volto relazionale” che pone al centro l’ascolto, l’accoglienza, il dialogo, il discernimento comune, in un percorso che trasforma la vita di chi vi partecipa» e ha invitato tutti i membri della Famiglia Paolina a cogliere questo tempo opportuno per offrire la loro testimonianza di vita per favorire nei giovani, così come accadde all’Apostolo Paolo, l’incontro con il Risorto. Al termine della celebrazione è stata distribuita una bustina con dentro dei semi, piccolo segno per invitare tutti a coltivare in modo fecondo il campo della propria vocazione.

Omelia
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