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Dom., Jun.

Alle ore 7.50 (ora locale) di ieri, 23 aprile 2018, presso l’infermeria della Comunità San Paolo di Bogotá - Calle 170, dove vi si trovava da alcuni anni e dopo essere stato ricoverato per qualche giorno presso la Clinica Esimed Jorge Piñeros Corpas nella capitale colombiana, è tornato al Padre a causa di un arresto cardiaco il nostro fratello sacerdote                                                          

DON ARISTELIO MONROY HURTADO
82 anni di età, 70 di vita paolina, 61 di professione e 56 di sacerdozio

Aristelio nasce il 18 agosto del 1935 a Paipa (Provincia di Boyacá), un paesino a Nord di Bogotá immerso nelle molte colline che caratterizzano questa zona verdeggiante della Colombia. Il 26 agosto viene battezzato nella chiesa parrocchiale di San Michele, e sempre qui riceve la Confermazione il 4 dicembre del 1938. Sono i genitori, Antonio e Angelica Hurtado, a educarlo alla fede e a una vita semplice e laboriosa. In questo contesto familiare a 14 anni, nel 1949, entra nella nostra Comunità denominata “La Casita” a Bogotá, situata nella Calle 13, quartiere di San Cristóbal. Nel 1953 riceve l’abito religioso. La sua formazione prosegue, sempre nella capitale colombiana, con lo studio della filosofia (1953-1955), concluso prima di iniziare il noviziato, il 1° febbraio 1956, e di emettere un anno dopo (il 2 febbraio 1957) la prima professione religiosa, sempre a Bogotá, durante l’Eucarestia presieduta dall’allora nuovo Superiore regionale don Renato Perino. Assume in quell’occasione il nome di professione Norberto.

Nel giugno del 1957 il chierico parte per Roma: qui studierà teologia presso il Collegio Internazionale Paolino fino al 1961. Sono gli anni in cui emette la professione perpetua (8 settembre 1960) e vive, l’anno successivo, l’Ordinazione diaconale (7 maggio 1961). Il 2 luglio 1961, infine, presso il Santuario Regina Apostolorum di Roma diventa presbitero per l’imposizione delle mani di mons. Ettore Cunial. Anni importanti soprattutto per lo studio quelli vissuti nella Città Eterna, dove studia filosofia alla Pontificia Università Gregoriana, diplomandosi poi in catechesi a Bruxelles (Belgio), fino a licenziarsi successivamente in Scienze della Comunicazione all’Università Bolivariana di Medellín.

Dal 1988 al 1994 è delegato della Comunità di Bogotá - Casa Provinciale. Dal 1994 fino al 2003 ritroviamo don Monroy Hurtado a Quito (Ecuador) come Direttore della Radio Cattolica Nazionale e del Dipartimento di Evangelizzazione e Comunicazione Sociale della Conferenza Episcopale Ecuadoregna, e per un anno superiore della stessa Comunità.

Terminato questo servizio ritorna in Colombia. Nel 2003, infatti, cominciano a presentarsi i primi seri problemi di salute, tanto che subisce una delicata operazione al cuore. All’inizio dell’anno successivo, quindi, torna in Colombia – a Medellin in particolare –, dove tiene alcuni corsi ai novizi paolini, frequentando al contempo alcuni seminari di aggiornamento presso la Pontificia Università Bolivariana. Dal 2009 fino alla sua morte, infine, la sua comunità ritorna ad essere quella di Bogotà - Vocazionario.

Durante la sua attività apostolica don Aristelio scrive per i periodici Familia Cristiana, Vida Pastoral e El Cooperador Paulino; cura la rubrica “Hora Paulina” per Radio Continental, collabora con Radio Nuevo Mundo e Radio Lumitón di Bogotá, è direttore de El Domingo e delle Ediciones Paulinas, dedicandosi anche all’animazione vocazionale. Si impegna, poi, nell’insegnamento presso il Seminario Minore Paolino e lavora al Dipartimento di Comunicazione Sociale dell’Episco-pato Colombiano.

Don Monroy Hurtado aveva un carattere deciso; allo studio, all’insegnamento e alla redazione ha dedicato molto tempo della sua vita. Tra i suoi lavori vale la pena di ricordare un piccolo libro dal titolo El vagabundo del buen Dio. Padre Santiago Alberione. Colpisce non solo il titolo, ma il modo semplice ed efficace di presentare Don Alberione e la Famiglia Paolina, con chiaro intento vocazionale.

Affidiamo ora don Aristelio al Divin Maestro. Insieme ai Beati Giacomo Alberione e Timoteo Giaccardo possa vivere nell’Amore eterno di Dio, Amore che in questi giorni dopo la Pasqua ci parla della vita nuova del cristiano e ci invita ad annunziare il Risorto come lui stesso ha fatto da Paolino, anche lui “editore di Gesù”.

 

Roma, 24 aprile 2018                                             

Don Domenico Soliman, ssp


I funerali si svolgeranno mercoledì 25 aprile alle ore 11.00 nel “Templo San Pablo”, presso la nostra Comunità di Bogotá - Calle 170. La salma sarà successivamente tumulata nel cimitero La Immacolata di Bogotá.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


ITAESPENG

Agenda Paulina

02 junho 2024

Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo (bianco)
Es 24,3-8; Sal 115; Eb 9,11-15; Mc 14,12-16.22-26

02 junho 2024

* FSP: 1991 ad Ahmedabad (India) • SJBP: 1983 Casa Prov. a S. Paulo, Alto da Lapa (Brasile).

02 junho 2024SSP: D. Basilio Enrici (1955) - D. Fedele Pasquero (2001) • FSP: Sr. Luciana Negro (1972) - Sr. M. Carmine Lancellotti (1976) - Sr. Giovannina Boffa (2004) - Sr. M. Adelaide Carandina (2011) - Sr. Catarina Boff (2018) - Sr. M. Alice Gregolini (2022) • PD: Sr. M. Eufrosina Luzzi (1945) - Sr. M. Assunta Asolan (1999) • SJBP: Sr. Gemma Nazzari (2002) • IGS: D. Pasquale M. Di Filippo (1995) - D. Alfonso Tisi (2005).

Pensamentos

02 junho 2024

Se Gesù è presente continuamente nel santo tabernacolo, corrisponde per noi il dovere di visitarlo. Egli ci aspetta. Ma che debba sempre aspettare inutilmente il nostro Dio questi uomini che si affaccendano in mille cose e dimenticano Colui che è il Sommo Bene, Colui che ha detto: «Io sarò con voi». Aspetta Gesù (APD56, 210).

02 junho 2024

Si Jesús está continuamente presente en el sagrario, nos corresponde a nosotros el deber de visitarlo. Él nos espera. Pero que siempre tenga que esperar en vano nuestro Dios a estos hombres que se afanan en mil cosas y se olvidan de Aquel que es el Supremo Bien, Aquel que ha dicho: «Yo estaré con ustedes»... Espera a Jesús (APD56, 210).

02 junho 2024

If Jesus is continually present in the Holy Tabernacle, it corresponds to us the duty to visit him. He awaits us. But our God has to always wait in vain for these men who are busy with a thousand things and forget the One who is the Supreme Good, the One who said: “I will be with you.” Jesus waits for us (APD56, 210).