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Dom., Jul.

Verso le ore 5 (ora locale) del 6 agosto 2018, Festa della Trasfigurazione del Signore, è deceduto presso la Comunità “Timoteo Giaccardo” di Roma il Discepolo del Divin Maestro

FRATEL PATRICK JOSEPH PAUL WALSH
83 anni di età, 58 di vita paolina, 54 di professione religiosa

Una vita condotta sempre nella massima riservatezza e una missione compiuta nella fedeltà e sempre in obbedienza ai Superiori. Questa, in due parole, la sintesi dell’esistenza di fratel Patrick, che ci ha improvvisamente lasciati senza segni premonitori, probabilmente a causa di un arresto cardiocircolatorio.

Patrick nasce l’8 settembre 1934 a Townagh, piccolo villaggio situato nell’Irlanda occidentale e appartenente alla diocesi di Achonry, da papà Martin e mamma Mary. Oltre al piccolo Patrick allietano la vita familiare altri due figli, un maschio e una femmina. Dopo le scuole, il giovane trova per qualche anno alcune occupazioni in Inghilterra e Irlanda, fino a quando nel 1959, all’età di 25 anni, conosce i Paolini della comunità di Ballykeeran, casa oggi chiusa, e coglie la chiamata del Maestro. Decide così di lasciare tutto e il 20 agosto di quell’anno comincia il suo cammino di formazione. In quei primi anni i formatori lo trovano «molto interessato alle cose della casa e dell’apostolato», ivi inclusa la propaganda, che svolge con grande passione. Il buon carattere lo aiuta ad affrontare il nuovo tipo di vita da adulto, oltretutto con la fatica aggiuntiva di dover affrontare l’inizio del suo percorso formativo senza compagni, almeno fino alla tappa del noviziato.

Il 30 giugno 1960 compie in Irlanda la vestizione, atto che lo introduce, poco più di un anno dopo, ad iniziare il noviziato ad Ostia, che conclude l’8 settembre 1963 con la prima professione religiosa, in occasione della quale assume il nome di Paolo. Tornato in patria, prosegue la formazione vivendo nelle nostre case di Inghilterra e Irlanda. A Ballykeeran è responsabile della tipografia, prima di tornare per un anno a Roma, nel 1967, in vista della preparazione alla professione perpetua, che emette nella Città Eterna l’8 settembre 1968.

La vita apostolica di fratel Patrick prosegue per qualche anno in Irlanda, fino a quando i Superiori, nel gennaio 1975, gli chiedono l’obbedienza e lo invitano a lasciare la terra natia per rilevare la contabilità della Libreria internazionale di Via della Conciliazione a Roma. Un compito molto impegnativo, sia per il grande movimento (nel 1975, ad esempio, fu indetto e celebrato il grande Giubileo, che richiamò a Roma milioni di persone), sia, vista l’epoca, per l’assenza di strumenti tecnici automatizzati. Un compito di responsabilità e fiducia, che fratel Patrick svolge lungo moltissimi anni con fedeltà, assiduità e puntualità, atteggiamenti ben . Molto amabile. Negli ultimi anni ha lavorato per alcuni anni a schedare le foto dell’archivio fotografico.      

 

Roma, 7 agosto 2018                                       

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


Le esequie di fratel Patrick si svolgeranno oggi, 7 agosto 2018, alle ore 15 nella Sottocripta del Santuario Maria Regina degli Apostoli di Roma. La salma sarà poi inumata nel XXXXXX

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


ITAESPENG

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XIV del Tempo Ordinario (verde)
Ez 2,2-5; Sal 122; 2Cor 12,7-10; Mc 6,1-6

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* SSP: 1929 professione dei primi sette Discepoli del Divin Maestro - 1935 arrivo nelle Filippine.

07 julho 2024SSP: Fr. Camillo Cendron (1972) - Fr. Claudio Casolari (1991) • FSP: Sr. Janice Bernardis (2020) • PD: Sr. M. Tecla Molino (2013) - Sr. M. Emmanuela Witczak (2014) • IGS: Mons. Giuseppe Petralia (2000) - D. Carlo Petroncini (2000) • IMSA: Renata Armati (1984) - Maria Campo (2020) • ISF: Caterina Calamita (2012) - Filippo Mauceri (2017).

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La santità è l’unione di mente e di cuore e di volontà con Dio e questa unione con Dio svelata come è in cielo, formerà la nostra eterna beatitudine. Ma si incomincia sulla terra poiché la carità, che è questa unione, è la maggiore delle virtù, virtù che dura eternamente (APD56, 557).

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El voto de pobreza es la mayor riqueza, como el voto de castidad es el amor más grande y el voto de obediencia es la mayor libertad. Entonces, ahí está el premio (APD56, 400).

07 julho 2024

The vow of poverty is the greatest wealth, as the vow of chastity is the greatest love and the vow of obedience is the greatest freedom. And then, here it is: the reward (APD56, 400).