03
Seg., Jun.

Alle ore 0,15 (ora locale) del 7 novembre 2018 è deceduto presso la comunità “Timoteo Giaccardo” di Roma il nostro fratello

DON DAVIDE ANTONIO MARIA ARPE
76 anni di età, 52 di vita paolina, 46 di professione religiosa e 41 di sacerdozio

«La vita è dono di Dio, ed è indispensabile viverla per Lui e per gli altri». Si presentava così don Davide ai lettori del sito web da lui creato nel 2004. Una frase che può essere la lente di ingrandimento attraverso cui rileggere la sua parabola di vita. Davide nasce il 5 novembre 1942 a Sestri Levante (Genova) da papà Antonio e mamma Maria, terzogenito dopo due sorelle. Viene battezzato dieci giorni dopo nella chiesa parrocchiale di Sestri, dedicata a San Bartolomeo. Il 28 maggio 1950 riceve, ancora bambino, la Cresima a Chiavari. Negli anni di gioventù segue il padre nella conduzione del suo esercizio commerciale in paese, ma il suo cuore batte altrove…, cioè al ritmo della musica che lui stesso, insieme al suo complesso di musica rock, crea e suona (da batterista…) nei locali della riviera ligure. Sono i ruggenti anni ’60, quelli del boom economico, del Concilio Vaticano II, di un clima di ottimismo generale verso il futuro.

In tutto questo il giovane Davide vive un’esperienza di conversione, che trasforma radicalmente il suo modo di vedere le cose e di immaginare il suo avvenire, tanto che, dopo un breve periodo di discernimento, il 6 novembre 1966 – a 24 anni appena compiuti – viene ammesso all’aspirantato e varca, dopo avere avuto il benestare dal Primo Maestro, le porte della Casa di Albano Laziale, sede della prima formazione e del noviziato in Italia. La vocazione professionale del padre non lo aveva in effetti mai attirato, come confesserà più tardi a chi lo ha conosciuto da vicino, e quella chiamata del Signore gli aveva finalmente spalancato un futuro pieno di speranza. Durante la sua formazione ad Albano entra nel pieno dell’apostolato paolino e si occupa via via di brossura, di spedizione di dischi e di riviste, della rotocalco, di correzione di bozze. Vive il noviziato ad Albano Laziale dal settembre 1971 all’8 settembre 1972, giorno in cui professa i primi voti religiosi assumendo i nomi di Antonio e quello di Maria, il nome di sua madre nella carne e di sua Madre nello spirito, la Regina degli Apostoli, a cui lui è sempre stato molto devoto. Un carattere servizievole e una buona dedizione all’apostolato lo aiutano nell’accedere in tempi rapidi all’Ordinazione presbiterale, che vive nella chiesa di Sant’Antonio di Chiavari il 10 luglio 1977 per l’imposizione delle mani di Mons. Daniele Ferrari.

Insofferente ai compromessi, coerente con i suoi principi e con una buona osservanza della povertà, forse a volte un po’ scrupoloso, don Davide consegue prima il Baccellierato alla Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura Seraficum di Roma e poi, data la sua passione per la spiritualità paolina, la Licenza in Teologia Spirituale alla Pontificia Università Antonianum, sempre a Roma. Dopo l’Ordinazione lo troviamo prima ad Albano Laziale (1977-1982), dove si occupa del settore dischi/audiocassette e della sala regia, poi a Firenze (1982-1984) per promuovere i periodici paolini. Segue il trasferimento nella comunità di Bari, dove rimarrà fino al 2006, occupandosi della formazione dei nostri giovani e dell’animazione della Famiglia Paolina, ma svolgendo anche per diversi anni un apprezzato ministero tipicamente paolino, sia in seno allo Studio Teologico Interreligioso Pugliese di Bari come professore di Comunicazioni Sociali, sia come collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto. Nel 2006 viene nominato per tre anni Delegato della Casa “Don Giacomo Alberione” di Albano Laziale. Dal 2009 al 2014 lo ritroviamo a Modena, dove collabora col nostro Centro culturale e con la Chiesa di San Domenico, affidata alla Società San Paolo, offrendo il suo aiuto anche ad aggiornare il database digitale degli Istituti religiosi presenti in Diocesi. Dal 2014, in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute e al manifestarsi di un’aggressiva forma tumorale all’apparato digestivo, si trasferisce a Roma per essere meglio seguito nel suo percorso di malattia che lo ha portato infine, nella notte fra il 6 e il 7 novembre, alla morte.

Una delle grandi passioni di don Davide è stato il suo sito, che ha sempre aggiornato fino alla fine, curando di aggiornarlo con i documenti della Chiesa e con tante notizie dalla Famiglia Paolina. Nella sua pagina di benvenuto ci lascia il suo ultimo messaggio, ora che ha raggiunto quel Gesù, che ha amato e servito: «Ancorati alle certezze di quanti ci hanno preceduto, credendo nel Figlio di Dio fatto uomo per liberare l'umanità dal potere del male, guardiamo con fiducia il presente e ci apriamo agli eventi futuri».

Roma, 8 novembre 2018

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


Le esequie di don Davide si svolgeranno giovedì 8 novembre alle ore 16 nella Sottocripta del Santuario Regina Apostolorum di Roma. Successivamente i suoi resti mortali proseguiranno per Sestri Levante, dove sarà sepolto nella tomba di famiglia.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


ITAESPENG

Agenda Paulina

03 junho 2024

Memoria dei Ss. Carlo Lwanga e compagni, martiri (bianco)
2Pt 1,2-7; Sal 90; Mc 12,1-12

03 junho 2024

* PD: 1947 arrivo in Portogallo - 1981 ad Albano Laziale (Italia) - 2001 Casa PR a Tokyo (Giappone).

03 junho 2024SSP: Fr. Eusebio Navarro (2012) - D. Sebastian Karamvelil (2012) - D. Ignazio Cau (2023) • FSP: Sr. Valeria Onesi (1944) - Sr. Alfonsina Coraglia (1986) - Sr. M. Leonia Molteni (2008) - Sr. M. Rosalba Barbieri (2009) - Sr. M. Adeodata Noguchi (2011) • PD: Sr. M. Celina Sena (2016) • IMSA: Luciana Sonnu (2023) • ISF: Giuseppe Marzella (2017) - Raymond Brasseaux (2017).

Pensamentos

03 junho 2024

Chiedere di entrare in questa intimità con Gesù. Non considerarlo lontano, lontano; come poteva avvicinarsi di più Gesù a noi che col farsi nostro cibo? Perché considerarlo lontano? Eh, vive in noi... Allora parlargli con familiarità, dirgli tante cose, tutti i nostri pensieri, preoccupazioni, desideri (APD56, 229).

03 junho 2024

Hay que pedir entrar en intimidad con Jesús. No considerarlo lejano, lejano. ¿Cómo podría Jesús acercarse más a nosotros sino haciéndose nuestro alimento? ¿Por qué considerarlo lejano? Eh, vive en nosotros... Entonces hay que hablarle con familiaridad, contarle muchas cosas, todos nuestros pensamientos, preocupaciones y deseos (APD56, 229).

03 junho 2024

Ask to enter into this intimacy with Jesus. Do not consider him distant, so distant; how could Jesus get closer to us than by making himself our food? Why consider it distant? Eh, he lives in us... So talk to him with familiarity, tell him many things, all our thoughts, worries, desires (APD56, 229).