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Ven, Lug

Jate P.ITA

Oggi, domenica 30 gennaio 2005, alle ore 9 (ora locale), ci ha lasciati per tornare al Padre il nostro fratello Discepolo del Divin Maestro della Comunità di Pune, India FR. PAULUS VALENTINE JATE 47 anni di età, 28 di vita paolina, 24 di professione religiosa.

Era nato a Gatijharain, il 2 ottobre 1957 da Gabriel e Veronica Jate, una famiglia contadina dello Stato indiano dell’Orissa, nell’India orientale. Al termine della scuola superiore, entrò nella Comunità di Bombay il 23 giugno 1977, a vent’anni. Fece il noviziato nella Comunità di Bangalore, dove emise la sua prima Professione religiosa il 30 giugno 1981. Si consacrò in perpetuo al Signore il 19 marzo 1990, nella Casa Provinciale a Bombay.

Agenda Paolina

19 Luglio 2024

Feria (verde)
Is 38,1-6.21-22.7-8; Cant. Is 38,10-12.16; Mt 12,1-8

19 Luglio 2024

* Nessun evento particolare.

19 Luglio 2024SSP: Fr. Pedro Dolzani (2020) • FSP: Sr. M. Ester Ercolino (2003) - Sr. Pierpaola Maria Mariotto (2010) - Sr. M. Concordia Sanchez (2015) - Sr. M. Federica Baronchelli (2020) - Sr. M. Paola Soru (2022) - Sr. Juana Antonia González Maya (2022) • PD: Sr. M. Agnese Giuglardi (1981) - Sr. M. Fabiana Lucido (2000) • SJBP: Sr. Immacolata Ascedu (1994) • IMSA: Pierina Corsagni (2003) • ISF: Giuseppe Dessì (2013).

Pensiero del Fondatore

19 Luglio 2024

Bisogna vigilare quando si sente a dir male, perché il più grave male che si porta alla Congregazione è cominciare a seminare la discordia, il sospetto contro l’uno o contro l’altro, tanto più poi che soventissimo questo dipende da egoismo, da amor proprio (APD56, 463).

19 Luglio 2024

Hay que estar atentos cuando se oye hablar mal, porque el mal más grave que se aporta a la Congregación es empezar a sembrar discordia, sospechas contra uno u otro, sobre todo porque muchísimas veces esto depende del egoísmo, del amor propio (APD56, 463).

19 Luglio 2024

One needs to be vigilant when feeling to say something bad, because the most serious evil that one brings to the Congregation is to begin to sow discord, suspicion against one or the other, especially since very often this depends on selfishness, on self-love (APD56, 463).