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Sáb., Abr.

Chiamati a far la mediazione tra Dio e l’umanità. Propagatori del messaggio evangelico con l'utilizzo dei mezzi moderni nella impegnativa realtà odierna. Il teologo Francesco Cosentino ha scritto un'opera magistrale con un'analisi profonda e perspicace della situazione attuale del cristianesimo. L’opera si chiama Dio ai confini: la rivelazione di Dio nel tempo dell’irrilevanza cristiana. La sua visione e gli spunti che emergono nel testo sono un utilissimo riferimento per il modo come noi cristiani dobbiamo affrontare il nostro essere evangelizzatore oggi, cioè il nostro modo di essere apostoli.

Lui ci parla della crisi che prova la Chiesa cattolica e tutto il cristianesimo, in cui man mano passa il tempo ci avviciniamo ad una più sentita irrilevanza sia della fede sia dei valori cosiddetti cristiani. Leggendo questo libro è stato inevitabile pensare al nostro apostolato paolino, proprio perché noi siamo stati fondati dal Beato Giacomo Alberione per annunciare la Buona Notizia di Gesù Cristo all’umanità d’oggi e nel presente di ogni generazione.

Percepire che gli uomini e le donne non vogliono più sentirci, non è occasione per rassegnarci e arrenderci, è tutto il contrario, è occasione di capire che il nostro compito non è finito, anzi è arrivato il momento di grazia, il suo Kairòs. La crisi della fede è l’aggiornamento della nostra missione. Ancora non è arrivata l’ora di rallentare, dobbiamo “fare il pieno” e accelerare ancora di più. I turbamenti dei tempi presenti dimostrano che la società ha bisogno di noi, non perché siamo migliori di qualunque altro, ma perché siamo convinti di annunciare colui che è la Verità, la Via e la Vita.

In questa sfida, intendiamo il nostro apostolato come apostolato di mediazione, in modo specifico con i mezzi della comunicazione sociale. Come ci fa riflettere Cosentino, dobbiamo pensare alla dinamica della soglia. Il paolino è proprio quello che si mette sulla soglia, per ascoltare quelli che sono a casa e quelli che sono fuori, come scrisse Waldenfels (op. cit., 134). Ecco, abbiamo proprio bisogno di abitare la soglia, non siamo lì di passaggio, dobbiamo fare dimora. Se la casa è la Chiesa e essa si intende in “uscita”, dobbiamo discernere bene quali sono le soglie e i confini a cui il Signore ci porterà ad evangelizzare.

Quelli che sono in casa ci devono illuminare, ci offrono il contenuto, il cibo spirituale, la forza della preghiera e dei sacramenti, quelli che sono fuori, lontani ci fanno capire i loro bisogni, le loro sofferenze, i loro dubbi. In essi abbiamo la filosofia, le varie scienze e perché non i lontani ed anche gli ostili. Con le nostre orecchie sentiamo tutta la ricchezza che c’è in casa, con i nostri occhi guardiamo e attiriamo quelli di fuori, con le nostri mani li accogliamo e conduciamo.

L’Apostolo Paolo e tanti altri come Don Alberione, hanno capito questo compito di mediazione, di fare in modo che il messaggio del Vangelo arrivi a tutti. Anche noi dobbiamo offrire le nostre forze e intelligenza per aiutare Dio a farsi strada, a superare i confini. Lui che ha lasciato la sua grandezza, si è svuotato per farsi uno di noi, ha varcato il cammino tra le tenebre per portare luce, lui ha attraversato i confini per farsi Emmanuel, Dio con noi, per essere vicino. Una volta da noi questo compito è stato fatto con l'apostolato stampa, poi pian piano siamo arrivati alla radio, al cinema e tanti altre espressioni. I passi degli apostoli devono essere sempre avanti, mai indietro, anche se mancano i soldi. Chi si mette al lavoro per il Vangelo e guarda le tasche, non lavora per il Vangelo bensì per garantire il suo fine settimana comodo.

Quando pensate al Paolino non pensate solo al tecnico, a quello che è pronto per premere un tasto, collegare un filo oppure gestire un software. Il capirci a vicenda come paolini deve andare oltre. Il Paolino è un apostolo della comunicazione e tutti quelli che vogliono essere paolini dovrebbero essere disponibili a usare il più potente mezzo di comunicazione, cioè il proprio corpo, mente, volontà, cuore, forze fisiche, il corpo umano non può mai essere secondario nella comunicazione. Siamo, propriamente, i media sempre in upgrade, già che è Dio che ci rinnova.

L’auspicio è che possiamo aprirci alla grazia di Dio e così permettere che anche oggi Dio possa servirsi di noi, del nostro apostolato per venirci incontro, per risvegliare e rinnovare la vita dell’umanità che ne ha bisogno. Ci serve aiuto. La casa dove abitiamo è la Chiesa, in essa ce n'è spazio per tutti voi che desiderate fare della vostra vita una fiamma a illuminare tutti coloro che cercano la strada giusta da seguire. Venite con noi, non abbiate paura.

Agenda Paulina

27 abril 2024

Feria (bianco)
At 13,44-52; Sal 97; Gv 14,7-14

27 abril 2024

* 2003 D. Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, è proclamato Beato • FSP: 2017 a Tamatave (Madagascar).

27 abril 2024SSP: D. Pancrazio Demarie (1954) - Fr. Salvatore Fabio (1954) • FSP: Sr. Angela Cavalli (2009) - Sr. Giovanna Ballini (2012) - Sr. Nicolina Pastorino (2021) • IMSA: Gaetana Piazzese (2017) • ISF: Pietro Deplano (1991) - Salvatore D’Aprile (2005) - Luigi Cocci (2011).