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Gio, Mar

Nei giorni 15 e 16 gennaio 2019 si è svolto presso la Sede provinciale a Roma l’Incontro dei Superiori e dei Delegati delle Comunità con il Governo provinciale e l’Équipe della Formazione. I partecipanti hanno approfondito i contenuti del Sinodo dei Vescovi: “I giovani, la fede e il discernimento” con l’aiuto di una corposa relazione del Superiore generale don Valdir José De Castro e hanno condiviso le proposte per celebrare il conseguente “Anno vocazionale”, indetto dai Governi generali (dal 25 gennaio 2019 al 24 gennaio 2020) che ha come tema: “Ravviva il dono di Dio” (2Tm 1,6).

Dopo la preghiera introduttiva, il Superiore provinciale don Eustacchio Imperato ha introdotto i lavori offrendo ai partecipanti una fotografia aggiornata della Provincia Italia. Sono state presentate le cifre statistiche: in Italia 14 Comunità, 203 membri, di cui tre in esclaustrazione, 119 sacerdoti e 81 discepoli. Età media della Provincia 73,58.

Sono state proiettate, Comunità dopo Comunità le descrizioni delle singole case con il numero dei confratelli, l’età medie e gli impegni apostolici presenti. Cui sono seguite domande, aggiunte e precisazioni. Se non si conosce la realtà, è difficile, sicuramente velleitaria, ogni volontà di agire.

Mercoledì 16, la giornata inizia attorno alla mensa eucaristica, in sottocripta, con la presidenza del Superiore generale. Nell’omelia, riprendendo le due scene dell’evangelista Marco che descrivono la potenza della parola di Gesù che con autorità scaccia il Male e guarisce da ogni male, invita i Superiori ad avere Gesù come modello di riferimento, ma senza dimenticare il Patto. Il loro servizio è dunque debole, ma forte se si basa su Gesù Maestro.

Alle 9,15, tutti in sala per ascoltare la relazione del Superiore generale: “Il Sinodo sui Giovani e l’Anno vocazionale: sfide per la Società San Paolo”.

La nota metodica progettuale: “vedere-valutare-agire” viene riformulata dal Documento finale del Sinodo alla luce delle tre fasi della pagina evangelica dei discepoli di Emmaus. Il primo momento è caratterizzato dal “riconoscere”, il secondo dall’“interpretare” e infine dallo “scegliere”. Per noi paolini è possibile leggere il Documento attraverso il filtro della “comunicazione” e in special modo della “relazione”: ascolto, accoglienza e rispetto sono atteggiamenti che consentono la missione. Ne scaturiscono per noi alcune sfide: comunicare con i giovani, tra le diverse generazioni e culture, tra uomini e donne, tra noi. Il camminare “sinodalmente” è un metodo da adottare con slancio; e, se siamo con i giovani, è sicuramente più facile per noi “frequentare il futuro”.

E infine, don Ampelio Crema e don Giuseppe Musardo si sono alternati nel presentare le iniziative missionarie che il Coordinamento della Formazione assieme alla propria Équipe ha in cantiere: Incontri con i giovani; Progetto WoRld La Parola sul Mondo (missioni-testimonianze in Ucraina e in Perù); I Santi della porta accanto; Esercizi di Comunicazione; espansione del Festival Biblico; Preghiera vocazionale; Tre giorni natalizi con i giovani; Sui passi di Paolo 2019 (da Roma a Termoli).

Insomma, chi cerca i giovani, che sa stare con loro, rischia di ringiovanire.

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