Bisogna andare negli aeroporti e immergersi nelle stazioni ferroviarie per capire che cos’è l’estate. Molti concretizzano il viaggio sognato e organizzato scrupolosamente tempo addietro con la famiglia o con gli amici. Altri improvvisano la partenza, prendendo al volo l’ultima offerta. Le vacanze sono viaggi, incontri con altri luoghi e culture.

A dir il vero però non tutti possono permettersi partenze costose e perciò si accontentano di percorsi più semplici. Altri, a causa della situazione economica, rimangono a casa e fanno scelte diverse, ben consapevoli delle loro possibilità.

Penso che, sia per chi parte sia per chi rimane, ciò che è decisivo è rendersi conto che sono le relazioni a creare il vero ‘riposo’ di cui tutti abbiamo bisogno; sono le relazioni a donarci un nuovo equilibrio interiore. Incontrare persone o luoghi, culture e mondi sconosciuti, uscire, partire, condividere, accogliersi… lasciare tutto per poi ritornare, appartiene a quella cultura dell’incontro così necessaria per vivere, come spesso ci ricorda papa Francesco. Questa cultura è ciò che ci appassiona come Paolini e che, come apostoli di oggi, desideriamo incrementare con la testimonianza personale e con la nostra presenza nella rete digitale.

In tale prospettiva, allora, il nostro viaggiare può essere documentato da una foto, da un post o da qualche tweet… Non importa la quantità: può bastarne anche uno solo. La rete dà continuità a quelle relazioni personali che viviamo anche in estate, viaggiando appunto. Mentre siamo in vacanza possiamo fare un breve video e metterlo su instagram o facebook. In questo modo alimentiamo le nostre relazioni, e testimoniamo che tutto ciò che c’è di bello e vero, onesto e amabile… (Fil 4,8) è un dono da condividere. Sicuramente è quello che farebbe oggi il giovane Maggiorino Vigolungo durante le sue vacanze estive.