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Alle ore 23.00 circa di ieri 16 dicembre 2017 presso la Comunità di Alba “Divina Provvidenza”, è tornato alla casa del Padre per insufficienza cardio-respiratoria il nostro fratello Discepolo

FRATEL DOMENICO ILARIO VALLE
93 anni di età, 77 di vita paolina, 74 di professione

«Mio caro fratel Ilario... la scelta è caduta su di te. Hai delle buone qualità ed è bene che tu apra sempre più i tuoi orizzonti per un bene maggiore nella Congregazione. Ti prego quindi, e questo è un ordine che ti comunico a nome del Primo Maestro, di preparare il passaporto... Sei ancora giovane, hai la possibilità di imparare una lingua che ti mette in comunicazione con tutto il mondo e soprattutto di entrare nel mondo inglese dove il bene da compiere è tanto grande e molto promettente». Questo testo è parte della lettera che il 31 luglio 1959 don Luigi Zanoni scrive a fratel Ilario per la nuova missione che lo avrebbe visto impegnato Oltremanica negli anni successivi. La risposta del 13 agosto, è essenziale: «Da parte mia non ho difficoltà ad accettare quanto lei mi comunica a nome del Primo Maestro circa la mia destinazione alla casa di Londra; confido nell’aiuto del Divin Maestro». Saranno, alla fine, ben 47 gli anni spesi da fratel Ilario tra la Gran Bretagna e l’Irlanda, passati interamente in brossura. Solo nel 2006 ritornerà ad Alba per motivi di salute.

Domenico nasce a Fusea di Tolmezzo (Provincia di Udine), un paesino immerso nelle Alpi Carniche non molto lontano dall’Austria, il 24 dicembre del 1923. È il primo di cinque fratelli. Sono i genitori Antonio e Orsola Maria Vuerli, persone di fede, ad accompagnare il giovane nel Seminario Diocesano di Udine, dove vi rimane fino alla terza ginnasio. Nel 1940, però, abbandona quell’esperienza e, aiutato dal parroco don Antonio Zanella, il 30 ottobre di quello stesso anno entra nella Società San Paolo ad Alba. Qui il suo apostolato si concentra via via nella legatoria, nella cartiera, nella libreria e nel reparto spedizioni. Parte per il noviziato a Roma nel 1942 e, sempre a Roma, il 2 maggio 1943 emette i primi voti religiosi. Nel marzo del 1948 è nella nostra Comunità di Sacile (Provincia di Pordenone) e due mesi dopo, il 2 maggio, fa la professione perpetua. L’anno successivo (1949) è trasferito nella Comunità di Cosenza, impegnato in libreria. Dopo dodici mesi parte nuovamente, questa volta per Bari, visto che nel frattempo lì era sorta una nuova Comunità (gennaio 1950), questa volta inserito in brossura. È proprio a Bari che, raggiunto dallo scritto di don Zanoni, dopo nove anni lascia la Puglia per Londra, dove rimarrà fino al 1990 per trasferirsi successivamente a Ballykeeran (1990-2006). L’ultima sua comunità sarà quella stessa di Alba, che lo aveva accolto 77 anni fa.

Fratel Ilario era una persona semplice e cordiale, anche se dai tratti sanguigni, sempre capace di allietare i confratelli con qualche barzelletta, perché sapeva essere scherzoso. Non amava molto raccontarsi, ma il suo impegno e dedizione nell’apostolato lo descrivono come uomo concreto e sempre dedito al bene.

Nei tanti anni di missione ha sicuramente ampliato i suoi “orizzonti”. Da un piccolo paese di montagna alla grande metropoli, vivendo della medesima fede ricevuta in dono dai genitori e dell’ardore evangelizzatore del Beato Giacomo Alberione.

Affidiamo ora al Signore le due comunità paoline di Londra e Maynooth per l’intercessione di questo nostro caro fratello Discepolo, perché il Divin Maestro sostenga ancora oggi quella realtà, nel frattempo molto cambiata, ad annunciare il Vangelo con passione e creatività. Accompagniamo fratel Ilario, deceduto alla vigilia del suo 94° compleanno, con il nostro suffragio e affidiamolo al Signore in questo tempo che ci prepara al Natale di Gesù, affinché possa accogliere la Misericordia celeste e gioire insieme al nostro Beato Giacomo Alberione e ai tanti Paolini in cielo, in particolar modo fratel Andrea Borello.

Lo salutiamo con una parola speciale, usata nella sua terra natia, il Friuli Venezia Giulia, un vero augurio amichevole di rimanere in Dio: «Mandi, fratel Ilario. Mandi».

 

Roma, 17 dicembre 2017

Don Domenico Soliman, ssp


I funerali si svolgeranno lunedì 18 dicembre alle ore 10.30 presso il Tempio di San Paolo ad Alba.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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May 05, 2024

* FSP: 1959 a Kaohsiung (Taiwan) • PD: 1953 a Cinisello Balsamo (Italia) • CP: 2015 Sergio Bernardini e Domenica Bedonni vengono proclamati Venerabili.

May 05, 2024SSP: Nov. Giuseppe Gambino (1930) - Fr. Vincenzo Tommasini (1994) - Don Aloysius Kokkatt (2022) • FSP: Sr. Paulina Campos (1964) - Sr. Imelda Bianchi (1987) - Sr. M. Paola Bergadano (2008) - Sr. Gisella Codias (2011) - Sr. Anna Liscia (2019) • PD: Sr. M. Pasqualina Giaccardi (1998) - Sr. M. Aurora Scellato (2014) • IGS: D. Giulio Polverani (2001) - D. Lorenzo Rossato (2004) - D. Angelo Maria Cuozzo (2012) • IMSA: Antonietta Ponzo (2015) • ISF: Luigia Pendinelli (2008) - Helen Ann Zuzik (2014).

Thoughts

May 05, 2024

Innalzarsi nella santità! E allora innalzarsi nella santità non vuol dire abbassare gli altri, vuol dire elevarci noi a Dio nell’umiltà e nella fede e nell’amore. Abbassare gli altri per elevarci a noi, in fondo è il dominio dell’egoismo, è l’invidia portata al sommo e anzi alle più deleterie conseguenze (APD56, 291).

May 05, 2024

¡Alzarse en santidad! Y alzarse en santidad no significa rebajar a los demás, significa elevarnos nosotros a Dios en humildad, fe y amor. Rebajar a los demás para elevarnos nosotros es en el fondo dominio del egoísmo, es envidia llevada al máximo y hasta a las consecuencias más deletéreas (APD56, 291).

May 05, 2024

Grow in holiness! And so growing in holiness does not mean looking down on others, it means elevating ourselves to God in humility and faith and love. Looking down on others in order to elevate us to ourselves is basically the domain of selfishness, it is envy taken to the heights and indeed to the most deleterious consequences (APD56, 291).