Recitata quotidianamente durante l’offertorio della Messa, com’era consuetudine prima della riforma liturgica del Concilio Ecumenico Vaticano II, Per chi sente sete di anime come Gesù suonava come preghiera di supplica e di riparazione; come offerta di sé e del proprio lavoro deposta sull’altare del santo Sacrificio; richiamava all’umiltà e alla fiducia, da attingere alla mensa della Parola e del Pane eucaristico; ravvivava la sete apostolica di anime; implorava che divenissero folta schiera i comunicatori cristiani e numerose le iniziative per far conoscere l’unico Maestro Via, Verità e Vita.

Per chi sente sete di anime come Gesù è il tema dell’Agenda Paolina di quest’anno; le invocazioni che la costituiscono fungono da intenzione di preghiera e ispirano i pensieri del mese, compagni di viaggio e voci d’invito a riappropriarci, in modo autentico, di una preghiera tanto cara al Fondatore, che sempre sollecitò figli e figlie a considerare la sete inesauribile di anime di Gesù e a pregare e agire nello spirito di questa orazione.