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La giornata del 16 settembre si apre con la memoria liturgica dei santi Cornelio e Cipriano, “pastori generosi e martiri intrepidi”. Ricordiamo al Signore l’Istituto “Gesù Sacerdote” nella preghiera, come pure nella fatica delle relazioni, nei lavori di gruppo e nei dibattiti in assemblea.

In mattinata don J. M. Galaviz tiene una corposa relazione su “Gli Istituti Paolini di Vita Secolare Consacrata e il loro posto nella Chiesa e nel mondo secondo il Codice di Diritto Canonico e degli Statuti”.

Il relatore precisa che quelli Paolini non sono Istituti secolari, ovvero giuridicamente autonomi, ma “opera propria della Società San Paolo e ad essa aggregati”. Tuttavia essi hanno una rilevante analogia con gli Istituti secolari per l’indole secolare e la vita consacrata dei membri.

Alla relazione del Delegato generale hanno fatto seguito un breve dibattito, quindi i lavori di gruppo concernenti la metodologia formativa e, in particolare, il relativo piano formativo, con riferimento ai sussidi, ai risultati, alle sfide che si pongono nella formazione dei consacrati paolini di vita secolare.

Nel pomeriggio don Domenico Càscasi, Delegato dell’Istituto “Gesù Sacerdote”, ha esposto all’assemblea un puntuale excursus d’ordine storico-carismatico di questo Istituto, accentuando in speciale modo “il più che l’appartenenza all’Istituto Gesù Sacerdote offre ai membri del clero diocesano”.

Giunte alle ultime battute della fatica odierna, ci siamo raccolti davanti al “Sacerdote vero ed eterno, che per primo si offrì vittima di salvezza, quale cibo che dà forza, sangue e bevanda che ci redime”.

Don Angelo De Simone
Ariccia, Casa “Divin Maestro”, 16 settembre 2009

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